Eccoci qui care MammeGemelle.
Devo ammettere che inizialmente è stato strano pensare di scrivere ad un pubblico “ignoto” (passatemi il termine, imparerò a conoscervi!), piuttosto che essere in uno studio ed avere di fronte persone in carne ed ossa con una problematica da discutere.
Poi, riflettendo, mi sono accorta che molto spesso, anche quando si è in una stanza di terapia, né il terapeuta né il paziente hanno ben chiaro fin da subito quale sia il reale problema per cui si chiede aiuto, ma attraverso domande, intuizioni e grazie alla storia raccontata dal paziente, i pezzi del puzzle si ricompongono: perché la terapia è come una danza, con dei ritmi, dei passi e dei turni, una coreografia che si costruisce insieme. Quindi, mi sono detta: “proviamoci, non potrà accadere nulla di male”!
DUE PER UNO = UNO: RICERCARE UN’INDIVIDUALITA’ NELL’ESSERE IDENTICI.
Anche se in questo momento siete “sintonizzate” su MammeGemelle.it, blog nato dal cuore e dalla mente di tre mamme di gemelli/e, ho deciso di focalizzare i post che scriverò non solo sull’essere genitori di gemelli (non dimentichiamoci i papà, per favore!), ma ho intenzione di rivolgermi a qualsiasi mamma ed a qualsiasi papà: in fondo, gioie e fatiche sono le stesse, solo moltiplicate per due (o più)!
Quali sono i vantaggi dell’essere in due fin dalla nascita? Vi sono, al contrario delle difficoltà da dovere gestire? Essere l’esatta copia dell’altro può rappresentare un problema?
L’altro giorno, la nostra Francesca ha postato una foto delle sue splendide ragazze, come è solita chiamarle lei: Giulia e Vittoria avevano trovato molto divertente utilizzare uno dei sanitari del bagno – il bidet – come una comoda poltrona. Ma quale era la peculiarità di questa buffa immagine (oltre ovviamente alle bambine accovacciate nel bidet…)? Ebbene, anche Francesca si sta rendendo conto di un fatto molto interessante: seppur in due bagni diversi, le due bimbe erano proprio nella medesima posizione.
I gemelli hanno questa caratteristica, si capiscono al volo, quasi telepaticamente e molto spesso possono anche anticipare pensieri ed azioni dell’altro. In questo modo non saranno mai soli, anzi condivideranno momenti, esperienze e relazioni.
Ecco, immortalando questa situazione ed enfatizzando il gioco di Giulia e Vittoria, Francesca non ha fatto altro che gratificare le due bambine nei loro gesti identici, ma scelti individualmente dall’una e dall’altra.
Ciò che si è maggiormente notato è che molto spesso quando due fratelli gemelli sono vicini e molto intimi cercano in tutti i modi di “polarizzarsi” nei comportamenti e nei pensieri. Cosa si intende con questo concetto? Più i gemelli saranno a stretto contatto più cercheranno di accentuare le loro caratteristiche peculiari: vi sarà quindi uno dei due che avrà, per esempio, atteggiamenti più estroversi e l’altro meno. Uno sarà più accondiscendente e l’altro più autoritario, uno sarà più generoso e votato al sacrificio e all’impegno, mentre l’altro cercherà in tutti i modi qualche scorciatoia o scappatoia per sfuggire ai doveri quotidiani. Le due modalità saranno però sempre strettamente interconnesse: l’una non potrà esistere senza l’altra, ciascun significato può esistere solo in rapporto ad un altro che gli si oppone.
Insomma Francesca, una delle due ragazzine andrà a fare combattimenti di thai boxe e l’altra, probabilmente, preferirà passare i pomeriggi a scambiarsi confidenze con le amiche!!
Il “posizionarsi”o “l’essere posizionato” (positioning) e il polarizzarsi negli scambi comunicativi all’interno delle relazioni e dei nuclei familiari non capitano di certo solo ai gemelli: ognuno di noi ha una posizione ed un ruolo inserito nel gruppo “famiglia” che può inevitabilmente modificarsi con l’avvicendamento degli eventi della vita.
Ma quando e come questo può diventare un problema da affrontare e da dover gestire?
Il mio parere è che molto spesso capita che si cerchi di correggere tale atteggiamento di polarizzazione, pensando di fare il bene dei propri bambini. Senza volerlo, si danno più attenzioni o si fanno maggiori critiche a chi dei due manifesta il comportamento più difficile da contenere e viceversa.
Invece sarebbe bene riconoscere e apprezzare le loro diversità e la loro unicità, senza sopprimerle o soffocarle, perché sarà proprio grazie alle loro diversità che saranno degli adulti completi in futuro. Saranno ragazzi e ragazze che, pur con le difficoltà della vita, sapranno affrontare il mondo senza sviluppare quella specifica sensazione di non completezza dell’io, come se mancasse una parte di sé.
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